venerdì 4 gennaio 2013

L’Energia dell’essere umano

Abbiamo visto che in realtà tutto l'universo è un enorme aggregato della stessa Energia che agisce su diversi stadi di vibrazione, che interagisce con se stessa ed in certi casi si compenetra.

Dalla Energia base si arriva a quella universale, dall’universale attraverso quella individuale, che spazia dal regno super umano al regno umano, ed in seguito ai tre regni inferiori, l’animale, il vegetale ed il minerale.

Ognuno di questi stadi agisce in modo proprio ma comunque connesso a tutti gli altri, per questo ogni azione di “disturbo” su uno qualsiasi di questi livelli di frequenza agisce di riflesso su tutti gli altri aspetti.

Il solo corpo umano implica moltissimi livelli di energia, partendo dalla più grossolana - che costituisce “la carne” - a quelle più sottili della mente, all’anima e anche della nostra divinità.

Se noi, ora, siamo in grado di riconoscere ed identificare la nostra energia mentale e la qualità dell’energia di ciò che ci circonda, ecco che ci risulta facile intuire che esiste anche una possibilità di interazione tra il nostro volere, cioè il pensiero, e la materia, in qualsiasi stato quest’ultima si presenti.

Tutto ciò significa, però, anche accettare la realtà che ogni azione implica una conseguenza, ma soprattutto che un’azione distruttiva nei confronti di un determinato tipo di materia può causare danni ben al di sopra di quanto possano essere i benefici che ne abbiamo tratto.

Propriamente, nel caso dell’energia tipica dell’essere umano, occorre prestare particolare attenzione a questa forza in quanto è presente in strati molto più complessi di quanto non possa essere presente in altre materializzazioni dei regni animale, vegetale o minerale.

Per definire in un modo un po’ più dettagliato l’energia dell’essere umano, dobbiamo partire da ciò che riteniamo il nostro “inizio” in questo stadio dell’esistenza, ciò che definiamo la nostra venuta al mondo.

Solitamente tendiamo a definire come “traumatizzante” la nostra esperienza di nascita; probabilmente per il fatto che la nostra parte di energia basica, abituata ad un benessere ben più elevato spiritualmente, si trova “prigioniera” nella materia astrale e si lascia coinvolgere da diversi altri strati di energia più grossolana[2]che, apparentemente, la separano dal tutto.

Subentra, quindi, anche uno stato di oblio per quella scelta che ha fatto sì che “il nulla”, sotto forma di pensiero, abbia deciso di cessare di vivere nell’ozio.

La nostra vita inizia, in pratica, già alla formazione dello spermatozoo, ma in quello stato siamo ancora privi di quella parte cosciente che inizierà ad assimilare esperienze, assorbendo informazioni dall’ovulo prima – il quale a sua volta le aveva assorbite già a partire dal concepimento della gestante – e dalla madre poi.

Anche se la nostra “scintilla energetica”, cioè l’atomo energetico permanente, possiede già ogni e qualsiasi tipo di informazioni sull’universo, il nostro “corpo mentale”, invece, si presenta come un foglio bianco sul quale verrà scritta ogni esperienza della nostra vita.

Contrariamente a quanto si possa pensare, la nostra mente - intesa come energia pensante e magazzino della nostra memoria - non risiede semplicemente in quella zona che chiamiamo cervello, essa avvolge  il nostro corpo in tutti i suoi stadi – quindi fisico, eterico, atomico, subatomico ecc. – e prosegue ben oltre la nostra forma fisica a fondersi con tutto ciò che ci circonda.

Il cervello, in fondo, è solo un organo che funge da intermediario tra il corpo mentale, le energie superiori ed il corpo fisico; una specie di centrale di smistamento di impulsi, ricordi eccetera.

Di sicuro non possiamo credere alla barzelletta di alcuni scienziati, che l’intelligenza che ci porta a ragionare, che ci dà l’idea di una memoria e la sensazione dello spazio/tempo, sia semplicemente frutto di un caso. D’altro canto è anche molto semplicistico attribuire il merito ad un Dio, senza peraltro essere tentati di scoprire qualcosa di più in merito.

Ecco che però in questa sede dobbiamo semplicemente accettare il fatto di poter disporre di un corpo mentale che funziona, nostro malgrado, secondo leggi ben precise.

Da neonati veniamo stimolati dapprima ad imparare ad usare il nostro veicolo (il corpo materiale), ad articolare i suoni per poterci esprimere, e ad utilizzare la parte logica del nostro cervello.

Ogni situazione e ogni nostra azione vengono, per così dire, registrate nel nostro corpo mentale e rimangono disponibili principalmente al nostro inconscio - quella parte dell’energia che agisce in modo automatico senza un particolare intervento da parte dei nostri corpi più sottili - ed in parte anche al nostro pensiero attivo - logico ed immediato - che, invece, ci permette di fare ragionamenti ben precisi.

I nostri muscoli imparano ad eseguire movimenti in modo coordinato per permetterci spostamenti all’interno di uno spazio ancora abbastanza ristretto. I nostri sensi imparano, pian piano, a riconoscere le cose dal tatto, dall’odore e anche alla vista. È un processo che esige un certo lasso di tempo, che all’inizio ci sembra quasi impossibile realizzare; ciò non ci impedisce di insistere, anzi, ci spinge e a non soffermarci e tentare in continuazione.

Cadiamo alcune volte a terra ma continuiamo a rialzarci fino a quando siamo in grado di gestire tutti i muscoli necessari per rimanere in posizione eretta. Dopo aver versato il bicchiere dell’acqua alcune volte, impariamo a direzionare e posizionare correttamente i muscoli delle braccia e delle mani per portare la bibita alla bocca e dissetarci.

Tutti questi sforzi sono l’energia del nostro pensiero che si muove in una precisa direzione per il conseguimento di qualcosa che desideriamo veramente. Poi però, una volta raggiunti questi scopi, ci dimentichiamo della potenza di questo nostro pensiero, il nostro interesse è distratto dall’illusione del mondo “materiale” e ci indirizziamo a cose probabilmente ancora più vanescenti del nulla da cui proveniamo.

Con la crescita, il nostro unico compito diventa quello di ottenere buoni risultati a scuola imparando a memoria le lezioni. Alcuni insegnanti tentano di inculcarci, magari, le proprie ideologie politiche o religiose, stimolando la nostra competitività invece che la collaborazione con i nostri simili; forse anche i nostri genitori fanno lo stesso, senza rendersi conto che, così agendo, stanno limitando la nostra immensità ad un’esistenza mediocre, molto probabilmente anche scialba e futile.

Nella maggior parte dei casi accettiamo quindi di diventare la copia esatta di certi adulti, anziché auto-stimolarci ad usare la nostra logica ed il nostro discernimento in modo costruttivo, alfine di entrare a far parte, in modo attivo, di quella creazione che abbiamo “immaginato” venendo al mondo.

Difficilmente accettiamo qualcuno che si preoccupa di aiutarci a riprendere contatto con quella parte di energia parzialmente coperta dalle altre energie più grossolane. In molti casi, addirittura, ci lasciamo persuadere che il conseguimento delle cose che desideriamo, non dipende da noi ma esclusivamente da fattori esterni.

Dimentichiamo così della prima cosa che abbiamo appreso in questo mondo, cioè che “volere è potere”, e aspettiamo così che sia qualcun altro che prenda le decisioni al nostro posto; lasciamo che siano persone estranee a decidere del nostro “domani”; cessiamo insomma di “pensare” con la nostra testa, abbandonandoci a sogni “impossibili” da realizzare, sprecando in modo negativo l’energia che, invece, ci servirebbe per realizzarli.

Se ora ci rendiamo conto che tutto fa parte di una stessa energia, ci risulterà più facile comprendere che anche il più piccolo pensiero è energia. Trattandosi di un’energia molto sottile, il nostro pensiero è quindi in grado di muoversi liberamente attraverso e verso altre energie più grossolane, con le implicazioni creative che lascio ben immaginare.

A detta di alcuni, l’energia dei pensieri è la più grande energia che abbiamo a disposizione, basta solo trovare l’interruttore per metterla in moto nel modo corretto.

 Questa energia è la stessa energia creativa che è stata in grado di creare questo universo in cui ci troviamo, un universo che noi stessi abbiamo assemblato, stabilendone le leggi e le regole; per questo siamo in grado di afferrarne il meccanismo quando decidiamo di incontrare qualcuno che usi le parole giuste per spiegarlo.

Non può essere complicato comprendere ciò che noi stessi siamo stati in grado di creare.

Sappiamo benissimo che ogni legge comporta delle regole, delle conseguenze. Se per esempio lancio un sasso in aria, secondo la legge della gravità la conseguenza logica sarà la sua ricaduta a terra.

Nello stesso modo, se voglio costruire una casa non posso deporre sul terreno il materiale e semplicemente immaginare che la casa cresca da sola, senza per altro seguire una determinata prassi di costruzione o interagire direttamente con il materiale stesso (a meno che non abbia già raggiunto un livello di consapevolezza tale da farlo).

Devo quindi procedere alla costruzione secondo una determina logica che prevede un inizio dalle fondamenta, la costruzione delle pareti ed infine il montare un tetto.

Nel caso della costruzione “effettiva”, con interazione quindi sul materiale, la mia energia creativa accetta il presupposto della necessità e dell’abilità del mio corpo fisico di manipolare gli attrezzi, di miscelare il cemento e di affrontare uno sforzo; cose che, ricordo, in realtà sono solo parte della “grande illusione”.

Se ora, invece, avessi la capacità di attingere direttamente all’energia base, il mio semplice realizzare che mi trovo in un mondo illusorio, mi permetterebbe di non dover intervenire con il mio corpo “fisico”, ma potrei bensì semplicemente immaginare la costruzione lasciando il lavoro ad una parte di energia che non mi compenetra direttamente.

Paradossalmente comunque, questa eventuale capacità farebbe in modo che, molto probabilmente, non abbia neppure la necessità di procedere con la costruzione di questa casa, sarei infatti già al di sopra di questo genere di “necessità”.

Questo processo è semplicemente l’interazione con quella parte esterna di noi praticata abitualmente dai cosiddetti “santi”. Molti di loro hanno cercato e cercano di insegnarci, come giungere a questo, ma immaginiamo cosa potrebbe succedere se, improvvisamente, tutti noi cominciassimo a giocare con questo potere.

Anche se, come ho già detto, siamo tutti la stessa persona, abbiamo esigenze diverse, reagiamo agli eventi in modo diverso. Io potrei necessitare della pioggia per il mio giardino, mentre il mio vicino vuole il sole per abbronzarsi in piscina; ecco che quindi le nostre energie indirizzate per due cose contrarie, infrangono la legge della logica meteorologica dando il via ad una reazione a catena di cui non si possono prevedere gli effetti.

Questo non è, quindi, un buon motivo per valutare con molta più attenzione ogni nostro comportamento, cosa pensiamo e cosa veramente desideriamo attrarre nella nostra “vita”?

[2] la materia astrale è composta da sette diversi gradi: solido, liquido, gassoso, eterico, supereterico, atomico e subatomico

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