venerdì 4 gennaio 2013

Primo passo: l’osservazione

Esercitiamo inizialmente la nostra capacità di osservare nel modo corretto.

Qualcuno, probabilmente, non ha alcun problema a memorizzare automaticamente, anche nei minimi dettagli, una qualsiasi situazione si sia potuta presentare nell’arco della giornata; altri invece, non hanno mai avuto la necessità di questa pratica, quindi hanno bisogno di esercitarsi più a lungo.

Ognuno può usare il metodo che più preferisce, qui posso solo suggerire tre provati esercizi, comunque molto importanti, per avviarci sul cammino per la riconquista della supremazia sulla nostra mente.

Il primo esercizio potrebbe essere quello di chiudere gli occhi dopo essere passati davanti alla vetrina di un negozio, e cercare di visualizzare mentalmente e riconoscere il maggior numero di oggetti possibili presenti in quella particolare esposizione.

Ad ogni occasione in cui ci si presenta una situazione più o meno simile, in un negozio, in una casa che visitiamo per la prima volta eccetera, cercheremo di fare lo stesso esercizio.

Come secondo esercizio potremo, dopo aver salito o sceso una rampa di scale, soffermarci e cercare di ricordare esattamente di quanti scalini fosse composta.

Il terzo esercizio, da fare prevalentemente la sera, è quello di cercare di ricordare e “rivivere” il più dettagliatamente possibile almeno 3 minuti ininterrotti di alcune azioni compiute durante la giornata; la posizione che avevate bevendo il caffè, in quale tazza, il sapore esatto e la temperatura che aveva, l’aroma … e via dicendo.

Dopo una settimana o due di questi esercizi, ci renderemo conto di come la padronanza della nostra capacità di osservazione e memorizzazione passiva sarà sorprendentemente migliorata.

Il primo esercizio ci aiuta a sviluppare la nostra capacità di osservazione e di memorizzazione, il secondo invece implica anche l’uso di un calcolo mentale automatico (ritmo e tempo); infine, grazie all’esercizio serale nel quale è molto importante l’abbinamento tra memoria visiva e sensoriale, abbiamo perfezionato la nostra capacità di dare un aspetto ben più simile al reale ai nostri pensieri e ricordi.

Questi primi esercizi sono strutturati su attimi fuggenti che implicano cose e sensazioni visive e tattili; i prossimi invece, relativi alla concentrazione, ci servono per passare ad un livello superiore, quello che ci permette di dirigere e mantenere consapevolmente la nostra attenzione su determinate azioni mentali e sensazioni emotive.

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