venerdì 4 gennaio 2013

L’uomo e il mondo

La nostra possibilità di esprimerci in questo mondo avviene in modi che differenziano tra loro solo esclusivamente in base alla differente frequenza di vibrazione adottata e, quindi, in base al grado di raffinazione dell’energia implicata.

L’espressione più palese del nostro essere è data dalla presenza fisica, cioè mediante il corpo veicolare, una composizione di varie frequenze grossolane che ne stabiliscono consistenza, colore e calore. Questo nostro corpo materiale occupa uno spazio limitato e ben preciso; ogni suo interagire nello spazio/tempo implica lo spostamento di altri elementi “fisici”.

Questo fatto è semplicemente spiegabile grazie al teorema di Archimede per cui un corpo immerso nell’acqua sposta la pari quantità del suo volume in acqua; lo stesso dicasi per l’aria, quando ci spostiamo da un luogo all’altro o anche quando, semplicemente, allunghiamo una mano.

Di frequenza di poco più sottile abbiamo invece i suoni che riusciamo ad emettere mediante la voce, con il semplice battere delle mani o anche mediante l’uso di strumenti esterni. Essendo più sottili, queste frequenze sono in grado di espandersi con maggior facilità, rispetto a quelle grossolane del corpo fisico, in quanto riescono addirittura a compenetrarle diffondendosi in modo più ampio.

Già queste frequenze da sole sono addirittura in grado di sconvolgere la materia seguendo uno schema ben preciso. In base alla tonalità di questi suoni si ottengono risultati diversi, l’esempio dell’acuto di una soprano che riesce a rompere i bicchieri di cristallo, oppure la perfetta struttura geometrica che può assumere dello zucchero posto su di una lamina metallica che viene fatta vibrare con l’archetto di un violino, possono rendere bene l’idea della forza logica che un suono può sprigionare.

L’idea che al suono delle trombe caddero le bibliche mura di Gerico, a questo punto assume una connotazione ben più realistica in quanto effettivamente possibile; il tutto sta nel riuscire ad intonare la corretta frequenza in grado di sconvolgere la controparte vibrazionale di una pietra, esattamente nello stesso modo in cui l’acuto sconvolge quella del cristallo.

Non molto dissimile potrebbe pure essere la “voce di Dio” quando, sempre dalla Bibbia, per esempio ordina: “Sia la luce”, ma qui ovviamente subentrano ben altre condizioni energetiche decisamente ancora più sottili; non poco importanti quelle legate all’uso della “parola”.

La parola, come è facilmente intuibile, non implica esclusivamente un insieme di fonemi e la loro articolazione fisica effettuata dal corpo veicolare – come l’emissione dell’aria dai polmoni attraverso le corde vocali, l’impostazione della laringe, del palato, della lingua e delle labbra – ma implica anche l’intervento di alcuni tipi di energie ancora più sottili ed importanti.

Abbiamo, per esempio, l’energia temporale che incorpora la parola, dandole il significato necessario alla sua comprensione; diciamo che è un semplice aspetto, necessario al riconoscimento del suono, come potrebbero esserlo i tratti somatici di un volto che permettono di riconoscere una persona.

Un’altra energia integrante nella parola, è quella del suo significato recondito ed intenzionale. “Sia la luce” è, per esempio, l’espressione di un ordine affinché qualcosa di concreto – per modo di dire, visto che, come già detto, tutto è illusione – subisca una modifica radicale a far apparire qualcosa che al momento ancora non c’è.

Come abbiamo finora visto, noi esseri umani “incarnati” siamo composti da vari livelli e combinazioni di materia astrale, la materia cioè che funge da vettore per l’energia base. Questi livelli sono a diretta dipendenza della più forte delle energie manifeste: l’Energia del Pensiero!

La nostra presenza in “questo mondo” è strettamente legata alle nostre azioni, che possono essere compiute a diversi livelli energetici.

Alcune di queste energie che usiamo, possono essere “disponibili”, ovvero già presenti in modo definito, oppure “latenti”, e che, quindi, necessitano di qualche “mezzo” per essere azionate o portate alla manifestazione.

Il nostro interagire con l’universo richiede inoltre la connessione ai tipi principali di energia: l’energia fisica, eterica, emozionale e quella mentale.

L’energia fisica è quella che più ci è palese, si presenta sotto innumerevoli aspetti, pensiamo per esempio alla gravità, al magnetismo, ma pure al calore di un corpo e al freddo del ghiaccio; non da meno all’energia elettrica che ci permette di illuminare, di cucinare, di riscaldare e di far funzionare molteplici apparecchi entrati a far parte del nostro quotidiano.

L’energia eterica, anche se molto vicina a quella fisica, è quella che ci permette invece di manipolare il “mondo fisico”, quella che praticamente entra in funzione quando il nostro corpo esegue un movimento, quando lavoriamo o facciamo qualsiasi azione.

L’uso di questa energia è praticamente automatico, non dobbiamo infatti intervenire direttamente per utilizzarla, il tutto avviene a livello inconscio.

Malgrado ciò, con una pratica adeguata riusciremo a manipolare anche questa energia in modo consapevole, anche se comunque, grazie al raggiungimento di un controllo sull’energia mentale automaticamente anche l’eterica sarà sotto il nostro controllo.

L’energia emozionale è quella che scaturisce nel punto di incontro tra le energie fisica e eterica, e quelle più sottili a partire da quella mentale fino all’energia divina. Praticamente è come un mulinello formato dall’attrito che contraddistingue il punto di scambio tra il divino e la sorgente dell’umanità.

Tali punti di contatto vengono definiti come dei “turbini di luce”, ben distinti tra di loro in base al tipo di energia che li varca. Immaginiamoli, in modo decisamente molto stravagante, come la piccola voragine causata dal forzato scambio di aria/acqua attraverso, per esempio, lo stretto scarico di un lavandino.

Queste piccole “ruote” sono chiamate chakra e ne vengono distinte ben sette tipi che, in base alla loro posizione di interscambio a livello del corpo fisico - posizioni tra l’altro corrispondenti a ben precise ghiandole - esprimono differenti colori e qualità.

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