venerdì 4 gennaio 2013

Tutto è Energia

Per nostra fortuna, non è necessario dover studiare per anni e anni chimica, fisica quantistica o teologia, per attingere ad informazioni che riguardano il complesso funzionamento dell’universo - sia quello a noi noto, che anche quello ignoto - ci hanno già pensato altri prima di noi e, grazie al cielo, hanno fatto in modo di lasciarci informazioni che lo dimostrano, in una maniera molto più semplice di quanto non si possa credere.

A volte, queste informazioni sono sotto forma di testi espliciti, che potrebbero, però, risultare incomprensibili e pesanti alla lettura, altre volte invece in modo leggermente celato, come nelle parabole, nelle favole e nei racconti.

Spero che nessuno ne abbia a male se, nel corso delle mie spiegazioni, faccio spesso riferimento a figure relative a religioni differenti, o utilizzo frasi e cito personaggi che sono entrati a far parte della nostra storia e del nostro bagaglio culturale, indipendentemente dal fatto che tali testi asseriscano la verità assoluta o questi personaggi rappresentino il “non plus ultra” in materia di grandezza ed ineffabilità.

Di sicuro non potremo mai asserire con assoluta certezza, per esempio, che i testi sacri tramandatici nel corso dei secoli siano l’esclusiva e unica parola di un Dio che assume aspetti e nomi differenti in base alle latitudini nelle quali viene venerato.

Nello stesso modo, non potremo mai dare per certo che personaggi del calibro di Mosè, del Buddha o del Cristo, veramente siano stati come ci viene raccontato.

Effettivamente non sappiamo neppure cosa stia esattamente succedendo in merito a personaggi a noi contemporanei, figuriamoci con personaggi esistiti centinaia o migliaia di anni fa, i quali hanno, probabilmente, contribuito alla nascita di ideologie e stili di vita ben diversi da quelli in uso ai loro tempi.

Certo è, che da questi testi ed insegnamenti che ci sono stati tramandati - per conto e nel nome di questi personaggi - possiamo trarre moltissimi semi che - nella mente logica - ci aiutano a crescere e a capire molte cose relative la nostra esistenza stessa.

Credo sia utile sottolineare che ciò che è o si ritiene essere il nostro “mondo” non ha nulla a che vedere con il “Regno” cui, secondo le scritture, il personaggio “Gesù Cristo” ne è posto a capo.

Anche se “il nulla” ci è inconcepibile, sia la scienza che la teologia sono d’accordo che tutto abbia avuto inizio da lì; è infatti nel “nulla” che Dio – cioè l’Energia – ha avuto il suo primo “Pensiero”, un “Riflesso” di sé stesso.

Questo caso eccezionale è stato come una “esplosione” che ha portato all’espansione della materia cosmica, stimolata a vari livelli di vibrazioni, dando l’avvio ad un mondo “materiale”, ai “colori”, ai “suoni” e a tutto quanto di tangibile possiamo riscontrare nella nostra esistenza.

In effetti qualsiasi cosa è misurabile con specifiche frequenze di vibrazioni assunte dall’Energia base. Sono proprio queste diverse frequenze che, in una forma di conflitto con il “nucleo” del “nulla”, causano la momentanea espansione dell’universo, espansione che sembra stia rallentando e che - si suppone – in un futuro invertirà il proprio movimento riportando il tutto al punto di partenza, cioè al nulla.

Nella filosofia orientale, mi riferisco in particolare all’induismo, questa situazione è chiaramente compresa da chiunque; si parla in effetti dell’Energia (Dio) come una “Vibrazione Cosmica” chiamata “OM”, e l’espansione dell’universo è semplicemente descritta come il “respiro di Brama”, attualmente in espansione nella fase di espirazione e, prossimamente, in contrazione nella fase di inspirazione.

Sempre la filosofia orientale ci rende attenti che l’universo tangibile, che noi osserviamo, è irreale in quanto è solo un’illusione – Maya, come chiamano loro l’illusione – e in effetti anche il cristianesimo conferma questa asserzione, basti pensare a Gesù quando dice: “Il mio regno non è di questo mondo”.

Una volta afferrato che ciò che appare davanti ai nostri occhi ogni giorno non è nient’altro che un “nulla” di pura energia che, vibrando a diverse frequenze, in un certo senso ci mostra qualcosa di inesistente, sorge spontanea una domanda:

“Ma allora io chi o cosa sono? Chi o cosa sta osservando queste cose che credo di vedere?”

Probabilmente ora qualcuno mi potrebbe tacciare di blasfemia, ma la risposta è molto semplice e, d’altronde, l’unica plausibile: Io sono Dio!

Io sono cioè quell’Energia primordiale che nel corso di una sua riflessione ha “creato” questa illusione. Devo accettare di essere fatto “ad immagine e somiglianza di Dio”, perché decisamente io sono Dio, e sfido chiunque a provare il contrario (chiedo scusa per il sarcasmo).

Piano! Non corriamo subito a giudizi affrettati. Anche se, come spiegherò meglio più avanti, ognuno di noi è la stessa “persona”, il nostro modo di vedere ed interpretare le cose può apparire diverso.

È facile fraintendere cosa stia cercando di spiegare, quindi premetto che anche questo testo, come altri insegnamenti ben più datati, è da prendere con “le pinze” e da elaborare in base alle conoscenze e alle credenze del lettore[1].

È molto importante quindi a questo punto rendersi conto che “essere Dio” non significa abbandonarsi ad azioni insensate, come viene per esempio mostrato nel film “Una settimana da Dio” con Jim Carry, bensì significa assumersi la responsabilità per tutto quanto ci circonda, capire che il “bene” o il “male” che facciamo a qualcun altro, o a qualcos’altro, lo facciamo sempre a noi stessi; è l’essenza di quella asserzione della Bibbia dove Dio dice: “Qualsiasi cosa avrai fatto ad ognuno di loro, l’avrai fatta a me”, e questo non è l’unico punto dove ci viene insegnato che sia noi che gli altri siamo lo stesso Dio.

Rianalizziamo il tutto:

Che si stia parlando di persone, di animali e piante, di cose o dello spazio che sembra vuoto, implicitamente si sta parlando di Dio e del suo riflesso; si sta parlando di noi stessi, si parla della Pura Energia che permea qualsiasi cosa e, nel contempo, ne è pure la causa.

Le “leggi” di cui accennavo nel capitolo precedente, sono semplicemente ciò che regola e gestisce l’appropriato moto logico di quest’energia all’interno del nostro campo visivo e percettivo.

Si tratta semplicemente di quell’ordine che dà armonia al tutto, affinché alcune frequenze sottili siano in grado di compenetrarne altre più grossolane; il tutto in modo da poter permettere ad un certo oggetto di assumere un determinato colore o profumo; l’ordine che permette l’esecuzione di un movimento o di un suono in uno spazio temporale, e che esprime una “qualità di Dio” in questo particolare punto dell’estensione dell’universo.

Per quanto riguarda la questione spazio/tempo, rimando chi fosse interessato alle precisazioni a fine libro, in quanto al momento non pertinente.

Anche se in certe situazioni potrebbe sembrarci impossibile, questa energia e le leggi che la governano sono in continuo movimento.

Se noi osserviamo una pietra, per esempio, ci è difficile renderci conto che questa non è semplicemente un ammasso di materia immobile, ma che si tratta di un agglomerato di energia addensata che sta comunque movendosi ad una velocità a noi impercettibile.

Già Edison, nel 1890 scrisse:

"Non credo che la materia sia inerte, né che ubbidisca ad una forma esterna. A me sembra che ogni atomo possegga una certa quantità di intelligenza primigenia. Basta osservare le migliaia di modi in cui gli atomi di idrogeno si combinano con quelli degli altri elementi, formando le diverse sostanze".

Laddove c’è intelligenza c’è vita. Effettivamente è come se ogni atomo fosse cosciente del suo progresso legato all’espansione dell'universo. Esiste dunque un mondo di informazioni racchiuso in lui, che conduce all'evoluzione delle forme nella loro struttura prevista; il segreto quindi dell'esistenza è rinchiuso in una memoria legata alla frequenza propria di una specifica materia.

[1] Va pure detto che ad ogni lettura dello stesso testo la nostra mente reagisce in modi diversi. Ciò che oggi può apparirci sciocco ed insulso, già domani può sembrarci una cosa meravigliosa (ma anche l’opposto)

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